Ma Luca Zaia attacca: “Cambiare i limiti di velocità, sono troppo bassi Sono soglie anacronistiche che vanno elevate di 20 chilometri almeno”
ROMA – Ammette di aver spinto l’accelerato ben oltre il limite consentito. E spiega di averlo fatto per rispettare un impegno lavorativo. Sfruttando però l’occasione per rilanciare la sua battaglia politica: l’aumento del limite di velocità sulle strade. Il vicepresidente della Regione Veneto, il leghista Luca Zaia, sorpreso da una pattuglia della Polstrada a correre lungo l’autostrada A27 nei pressi di Conegliano (Treviso) a 193 chilometri l’ora, si è visto recapitare la multa da 407 euro e la notifica di ritiro della patente.
Ma il doppio colpo non ha intaccato le sue certezze. Anzi le ha rafforzate. “Bisogna assolutamente rivedere i limiti di velocità – dice il leghista – 50 chilometri l’ora nei centri abitati e 130 in autostrada sono soglie anacronistiche che vanno elevate almeno di 20 chilometri”.
Anche perché, racconta Zaia, oltre al danno è arrivata anche la beffa. Al vicepresidente, infatti, non è andata giù la la battuta della pattuglia della Polstrada che lo ha bloccato: “Ma quelli come lei non girano con l’auto blu e l’autista?”. Ma guai a ipotizzare che la sua iniziativa sia una “ritorsione” dopo la multa: “E’ un’idea che ho sempre sostenuto”. E che, spedendo una mail al sito www.lucazaia.eu, potrà essere sostenuta.
Queste le proposte del vicepresidente veneto: aumentare i limiti di velocità portandoli da 50 a 70 km/ora nei centri abitati e dai 130 ai 150 km/ora in autostrada, inasprire le pene per i trasgressori commutando la perdita dei punti in ritiro della patente. Infine, per chi guida in stato di ebbrezza, dice Zaia “dovrà essere imposto il carcere”.
Ora l’esponente leghista dovrà invece ricorrere all’aiuto di amici e conoscenti che gli faranno da autisti improvvisati nel periodo in cui sarà senza patente. “Non mi preoccupo troppo – confessa il leghista – già stamattina ho ricevuto almeno 70 sms e altrettante e-mail di persone, molte delle perfette sconosciute, che si offrono di farmi da autista”. Sperando che, almeno loro, rispettino i limiti di velocità. (18 luglio 2007) repubblica.it
Madonna che demente. Quasi come il sindaco della citta’ dove vivo, che una sera si’ e l’altra pure passa barcollando ubriaco fradicio sotto casa mia.
ciao sono un tuo ononimo ma tu di dove sei io di biella