Belen e Sara: la guerra delle farfalle

Il battito d'ali di una farfalla ha avuto l’effetto di un uragano e l’onda d’urto ha travalicato il perimetro del teatro Ariston: da Sanremo ha squassato l’Italia che ora s’interroga se quel tatuaggio inguinale di Belen fosse un vezzo innocente o uno schiaffo all’immagine della donna… 


di Annalisa Siani

IL BATTITO D’ALI di una farfalla ha avuto l’effetto di un uragano e l’onda d’urto ha travalicato il perimetro del teatro Ariston: da Sanremo ha squassato l’Italia che ora s’interroga se quel tatuaggio inguinale di Belen fosse un vezzo innocente o uno schiaffo all’immagine della donna. Ed ecco che se ne esce fuori Sara Tommasi (Sara chi?): poiché la farfallina ha unito l’Italia con la domanda: ce l’ha o non ce l’ha le mutande Belen, la Tommasi s’affretta a rivendicare la primogenitura dello smutandamento in tv. Proprio senza, con addosso nemmeno il nude-slip o più precisamente l’ormai famosissimo “C-ring” (così si chiamano le mutande invisibili a clip autoportante. «Ho fatto furore da Chiambretti a Markette», ma non vale, Sara, perché quello era un fuori-onda hot, mentre Belen l’ha fatto davanti a 14 milioni di telecasalinghi.

QUEL FRULLARE D’ALI unito all’allegra sfrontatezza della Rodriguez fa rivivere a qualcuno il gioioso e grasso senso di Tinto Brass per il sesso, ad altri invece suscita scandalosa rabbia. Nina Zilli, bel corpo e bella voce esibita all’Ariston s’è difatti infuriata: «Quando si parla della mercificazione del corpo della donna, credo che lei (Belen, ndr) abbia rappresentato in quel momento la donna come un oggetto. Ed è agghiacciante che l’abbia fatto consapevolmente. Certe cose è giusto che ti facciano arrabbiare». Questione oltretutto di buon gusto – ma questo per lo più non appartiene alla televisione. Si schiera con toni pacati anche troppo politically correct Michelle Hunziker: «Belen è una ragazza che ha tantissimo talento, è bella, è simpatica e una cosa del genere non fa un buon servizio a lei stessa». Non ha torto Geppi Cucciari, donna diversa dalle pin-up, che a Sanremo ha spostato l’attenzione sulle donne piuttosto che sulle smutandate con il segno della sua ironia. «Belen è managerialmente produttiva. Ognuno gestisce quello che ha. Il problema è che nel momento in cui tutti ne parlano quell’episodio ha generato quello che loro volevano». E infatti Geppi ha parlato anche di Rossella Urru, la volontaria rapita in Algeria. E c’è, infine, perfino qualcuno che della farfallina di Belen nemmeno se n’è accorto, come quelli che da Bologna partono oggi per i campi profughi del Saharawi per invocare proprio la liberazione di Rossella. Un “girotondo” nel deserto per seccare le ali alla farfalla tatuata.

A: Credo che tutto questo parlare di Belen sia un perdere tempo, pure io lo sto facendo. Ma non credo sia colpa sua, lei approfitta della situazione, gli stupidi siamo noi che ci facciamo abbindolare da questa … non so come definirla, non e' capace a ballare, a cantare, a parlare, a condurre… e' solo una bellona che fa vedere la mercanzia, come si definiscono queste persone? Mignottazze? Puttanoni? 
E comunque non doveva essere a Sanremo (ci sono migliaia di donne dello spettacolo più capaci), come non doveva esserci Invanka la Potranka o Elisabetta Canalis (che la sta dando a tutta Hollywood). L'unica che era ha meritato di esserci e' stata Geppi.

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