“La morte di Piergiorgio Welby è la notizia del giorno . Durante la conferenza stampa conclusasi da poco presso la sala della Camera dei Deputati in Roma i radicali, la sorella di Piergiorgio Welby e il medico che lo ha assistito negli ultimi istanti della sua vita hanno risposto alle domande dei giornalisti e della gente comune.
Le domande sono state poche e chiare e rivolte in particolare al medico, Mario Riccio. Come è morto Piergiorgio Welby? La sua scelta è stata condizionata dal recente documento del Consiglio Superiore di Sanità? Quali le sue ultime parole? Quale sarà la posizione della magistratura. È notizia di questi minuti quella che informa che Mario Riccio e Marco Cappato sono stati convocati in questura come persone informati sui fatti.
Prima di questa notizia nel corso della conferenza stampa Mario Riccio aveva dichiarato di aver letto la sentenza civile nella quale, per come l’aveva compresa, si era fatto più volte richiamo alla sospensione della cura come un fatto in se permesso dalla legge, contenuto anche nella convenzione di Oviedo che il nostro paese ha recepito ma non ratificato.
“Il diritto a rifiutare le terapie è ampiamente documentato. In quella sentenza non vi era scritto che non si poteva staccare il respiratore ma c’era la difficoltà del magistrato nell’applicare la cosa al collega medico che si trovava in quella particolare situazione”, ha dichiarato Riccio.
Alla domanda: è la prima volta che fa questa operazione e se lo rifarà il medico ha risposto di non ritenere di aver fatto qualcosa di inconsueto. “Io con sincerità le dico che la pianificazione delle cure in terapia intensiva, dove io lavoro, quotidianamente, è una parte integrante del lavoro. Nel caso dei pazienti della intensiva i pazienti purtroppo non spesso non-competent e pertanto ciò che si fa è concordare con i parenti la terapia; in questo caso io ho incontrato Piergiorgio che era perfettamente in grado di manifestare la sua volontà; perciò ho concordato con lui i modi e i tempi dell’interruzione della terapia”.
Welby è stato sedato per via venosa; lui voleva essere sedato inizialmente per bocca, ma tecnicamente risultatva un’azione complessa viste le sue condizioni; ha così ha accettato la via venosa; la sedazione è proseguita per circa 45 minuti. La sedazione è partita contestualmente al distacco perché Welby ha scelto di stare il più possibile vicino alla famiglia.
Cominciano a registrarsi le prime reazioni sia da parte dei politici che dei cittadini. Su un argomento così delicato molteplici sono le posizioni; ma mentre i politici hanno toni più netti e non inclini al dialogo, la gente comune (che può avere posizioni molto diverse sul come la morte di Piergiorgio Welby sia maturata) sembra chiedere una regolamentazione. In Italia vi è un buco normativo che non permette di dirimere nel pieno della legalità e senza ambiguità situazioni come questa.”
emanuela grasso http://it.news.yahoo.com/21122006/259/welby-parla-medico-assistito.html
Credo che sia sacrosanto di una persona nel pieno delle sue facolta’ mentali di rifiutare le cure, le macchine che lo mantengono in vita, l’accanimento terapeutico.