De Magistris, Mastella e Grillo…

Su ammazzatecitutti.org si legge:

“l’inchiesta aperta alla Procura della Repubblica di Catanzaro e portata avanti dal sostituto procuratore Luigi De Magistris, perché sarebbe questa la società capo-fila di una serie di scatole cinesi finalizzate all’intercettazione di una gran parte dei finanziamenti pubblici erogati dalla Regione Calabria e dall’Unione Europea per i più disparati settori economici. E adesso comincia il bello. […]
Sono venuti fuori nomi di importanti personaggi del mondo della politica calabrese nonché dell’imprenditoria e delle forze armate di tutta Italia e così nei mesi scorsi i carabinieri hanno perquisito decine di abitazioni private per poi irrompere addirittura al Palazzo del Consiglio regionale negli uffici privati di alcuni consiglieri ed assessori regionali alla ricerca di materiale probatorio per l’inchiesta. Cioè, come se i carabinieri irrompessero negli uffici parlamentari di Montecitorio, giusto per farti comprendere la gravità della cosa.[…]
le persone indagate sono 19 […] il generale Paolo Poletti, attuale capo di Stato Maggiore della Guardia di Finanza, l’assessore al turismo e Vicepresidente della Regione Calabria, Nicola Adamo (Ds), l’assessore regionale all’agricoltura e forestazione, Mario Pirillo (ex Margherita adesso esponente del Partito Democratico Meridionale), un consigliere regionale dei Ds, Antonio Acri, l’ex responsabile per il Sud Italia della Compagnia delle Opere, Tonino Saladino (più volte intercettato al telefono con il Guardasigilli Mastella), l’ex assessore regionale alla sanità di centrodestra, Gianfranco Luzzo ed un quarantenne di Vibo Valentia, Salvatore Domenico Galati, già collaboratore dello staff del senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Giancarlo Pittelli.[…]
tra gli indagati ci sono anche il capocentro del Sismi di Padova, Massimo Stellato, ed una funzionaria del Cesis (l’ufficio di coordinamento dei servizi segreti), Brunella Bruno?[…]
Addirittura si ipotizza per alcuni l’appartenenza ad una massoneria coperta (la c.d. “Loggia San Marino”), che sarebbe servita da collante per portare a termine gli affari illeciti del gruppo di potere trasversale con le dovute coperture istituzionali. Cioè, praticamente, pare si tratti di una vera e propria lobby e che questa abbia influito sulle scelte di amministrazioni pubbliche per l’utilizzo di finanziamenti e l’assegnazione di appalti.
Ovviamente inutile dire che il Vicepresidente Adamo, ad esempio, in linea con la recente linea Ds sui magistrati milanesi, si è subito detto pubblicamente vittima di un complotto contro sé, il suo partito, la sua famiglia ed il suo lavoro, accusando, seppur indirettamente, il PM dell’inchiesta di agire per conto di non si sa chi (e meno male che lo stesso De Magistris era stato inserito anni fa nel famoso elenco delle “toghe rosse” di berlusconiana memoria!).”

Ed allora il Ministro della Giustizia Clemente Matella, al posto di indagare a fondo, cosa fa? repubblica.it

“Il ministro della giustizia Mastella ha chiesto al Csm il trasferimento cautelare di ufficio per il pm di Catanzaro Luigi De Magistris e del procuratore Capo Mariano Lombardi. La richiesta – secondo quanto si è appreso – è arrivata a conclusione dell’istruttoria condotta dagli ispettori del ministero negli uffici giudiziari di Catanzaro. L’iniziativa di Mastella si riferisce alla inchiesta amministrativa avviata dai suoi ispettori presso gli uffici giudiziari di Potenza, quella su Catanzaro è in fase conclusiva.[…]
Gli ispettori di Mastella avrebbero rilevato “gravi anomalie” nella gestione del fascicolo, contestando a De Magistris il suo rifiuto a riferire gli sviluppi dell’inchiesta al procuratore capo Lombardi, mentre quest’ultimo sarebbe “incolpato” per non aver esercitato alcun controllo sul suo sostituto.[…]
Il coinvolgimento del premier nell’inchiesta sul “comitato d’affari” è stato provocato dal ritrovamento e dal sequestro di un cellulare in uso ad Antonino Saladino. Nell’agenda di Saladino oltre ai numeri di altri personaggi già indagati (tra questi i generali della Guardia di Finanza, Walter Cretella e Paolo Poletti, Luigi Bisignani iscritto alla loggia P2 e quello del senatore di Fi, Gianfranco Pittelli) quello di Sandro Gozi (ex funzionario dell’Unione europea, assistente politico di Prodi e attualmente suo sostituto in commissione Affari Costituzionali della Camera), Pietro Scarpellini e di Romano Prodi.[…]
Il magistrato. De Magistris è titolare di alcune inchieste che hanno toccato, trasversalmente, diversi esponenti politici regionali e nazionali. Seguiva anche l’inchiesta “Poseidone”, relativa alla gestione di fondi per la depurazione e l’ambiente. L’inchiesta gli venne revocata dal procuratore capo Lombardi, dopo che lo stesso de Magistris aveva inviato un avviso di garanzia al senatore Giancarlo Pittelli, coordinatore in Calabria di Forza Italia. Lombardi motivò la scelta di revocare l’inchiestra a De Magistris sostenendo che non era stato informato degli sviluppi.”

Nel frattempo Mastella se la prende anche con un blog, andate a leggerlo priam che chiuda! PI

“Fa discutere la decisione del ministro della Giustizia Clemente Mastella di ricorrere ad una denuncia formale per far chiudere un blog, Mastellatiodio, che da tempo pubblica con una certa qual irriverenza materiali che riguardano il Ministro. Materiali che il Ministro giudica evidentemente diffamanti e, se venissero riconosciuti tali, potenzialmente veicolatori di conseguenze penali per gli autori.[…]
Come spesso accaduto in passato, il tentativo di censurare sarcasmi ed ironie in rete da parte dei politici, italiani e non, rischia prima di infrangersi contro la diffusione ulteriore dei contenuti che si vorrebbero cancellare e poi di trasformarsi in un boomerang vero e proprio dal punto di vista dell’immagine.”

I colleghi di De Magistris, fortunatamente, difendono l’operato di De Magistris, difendendolo da Santoro nella trasmissione Anno Zero, che grazie al cielo esiste. repubblica.it

” “Luigi è un collega che sta subendo intimidazioni e pressioni per aver scoperchiato delle pentole che non andavano scoperchiate, e soprattutto per aver indagato sulle toghe lucane”. A difendere con calore il pm di Catanzaro Luigi De Magistris, per cui il Guardasigilli Clemente Mastella ha chiesto al Csm il trasferimento cautelare, arriva a sorpresa, ad Annozero di Michele Santoro, il gip di Milano Clementina Forleo. Da donna del sud per un uomo del sud. Lei pugliese, lui napoletano.[…]
esordisce così: “Vengo dalla Puglia, una terra che amo, e dove vedo cose che puntualmente denuncio, anche se comincio a vedere dei passi avanti. Conosco gli sforzi e i sacrifici perché vinca il senso dello Stato e perché la legge sia uguale per tutti. Per me era un dovere essere qui e intervenire come magistrato a favore di De Magistris e di tanti altri colleghi che operano in territori difficili. Luigi ha avuto la sventura di imbattersi più di una volta nei cosiddetti poteri forti o meglio negli interessi collegati ai poteri forti. Ha pagato e sta pagando, ma è il coraggio quello che conta”[…], “È ora che il Sud si liberi dei don Rodrigo e dei suoi bravi”. E le conseguenze per un giudice che non si tira indietro davanti ai “poteri forti”: “Si finisce per essere lasciati soli da tanti colleghi. Dopo aver fatto scelte scomode via via si perdono gli inviti a cena e a teatro” […], “Ho ricevuto molte telefonate in cui mi raccomandavano prudenza. Allora mi sono ricordata dei santini appesi nelle auto degli anni Cinquanta “attenta a non sbattere””.[…]
De Magistris insiste sulle minacce ricevute: “Ho subito pressioni e intimidazioni da ambienti istituzionali”. È pesante la denuncia di un’incredibile condizioni logistica: “Sono sotto tutela, ma ho una vettura blindata senza benzina. Devo metterla di tasca mia. Quando propongo di usaree la mia auto, mi vietano di posteggiarla sotto il palazzo di giustizia e se chiedo come devo fare mi rispondono ” dovrebbe stare a casa””. Anche De Magistris si sente solo: “Una dose di solitudine fa parte del mestiere. Ma qui ne avverto una profonda e inquietante. È la solitudine istituzionale. Ma la gente mi è vicina”.

E Mastella, poverino, diventa iracondo ed esclama “Mi sento offeso come cittadino”… repubblica.it

“Mentre va in scena il “processo” di Michele Santoro contro Mastella e Marco Travaglio gli tributa “il cappuccio d’oro”, il Guardasigilli non guarda neppure la televisione. Lo ha deciso nel pomeriggio. Lui, pesantemente accusato di voler cacciare via De Magistris, ha deciso di andarsene a cena al ristorante lo Sgobbone con la moglie Sandra e i figli Elio e Pellegrino. “La famiglia è importante, altro che i processi in piazza”.[…]
non riesce a star tranquillo neppure un momento perché gli arrivano di continuo le telefonate indignate dei suoi amici. Alla fine la decisione è presa. E l’annuncia lui stesso: “Domani mattina Mastella si difende come cittadino. E fa una conferenza stampa alle 10 e trenta nella sede dell’Udeur”. Come all’Udeur? “Sì, nella sede del partito di cui sono presidente. Io come cittadino ho il diritto di difendermi”. E lì sarà annunciata anche la prossima mossa: l’Udeur presenterà una mozione di sfiducia contro il consiglio di amministrazione della Rai perché, come spiega il capogruppo alla Camera Mauro Fabris, “ormai l’azienda pubblica è fuori controllo al punto da consentire a Santoro di attaccare il ministro della Giustizia tutte le settimane”.
Ma perché Mastella non ha visto la trasmissione? Lo spiega lui stesso e dice che “non gli sono mai piaciuti i processi in piazza”. Parte dall’esempio di Berlusconi: “Che sarebbe successo se il Cavaliere, durante le indagini che lo hanno investito, avesse chiamato a raccolta i suoi e li avesse portati a protestare in piazza Duomo? Sarebbe stata la fine. Questa democrazia da stadio mi preoccupa. Se chiami la piazza è la fine della giustizia. Faranno così anche a Rignano, a Garlasco, ovunque. Questa non sarà mai la mia giustizia, mi opporrò sempre. Io mi comporto diversamente. L’anno scorso, quando mi hanno mandato un avviso di garanzia per il Calcio Napoli, me ne sono stato zitto zitto, ho aspettato, non ho sollevato polveroni di alcun genere. Dieci giorni fa mi hanno comunicato che io non c’entro niente”.
Poi attacca con Catanzaro e De Magistris e ribadisce: “La decisione di chiedere il trasferi mento cautelare è stato un atto dovuto. Piuttosto De Magistris ha delle cose da spiegare, come il costo della consulenza di Genchi: un milione di euro nel 2005, 650 nel 2006, in tre anni se ne sono andati sei miliardi di vecchie lire”. Il comportamento del pm di Catanzaro non gli sta bene. Lo giudica politically incorrect: “Che bisogno c’è di sollevare tutto questo clamore e questa esagitazione? In Calabria lavorano tanti magistrati, ci sono quelli di Locri e di Reggio Calabria, che sono senza mezzi ma vanno avanti lo stesso. Non c’è bisogno di scendere in piazza. Soprattutto perché il caso delle toghe sporche lucane lo determinato e tirato fuori io”.
È una furia il ministro e se la prende di nuovo con il superconsulente Genchi che, se condo la sua ricostruzione, a giugno avrebbe fatto uscire su Radiocarcere, il numero del suo cellulare privato. “Adesso rivolge in giro minacce mafiose, parla di “compari”, compie atti di vera e propria intimidazione. Ma io sono tranquillo, mi possono attaccare come e quanto vogliono. Non ho mai fatto parte di una loggia, non ho mai preso una tangente, non ho mai fatto affari con un c… di nessuno. Con De Magi stris ho esercitato il mio ruolo. L’ho detto mille volte e lo ripeto. Il mio è stato solo un atto dovuto”.
E se invece la sua fosse una ritorsione per l’inchiesta Why not e le intercettazioni che riguardano sia lei che Prodi? “Ma quando mai. Io i giudici, in questo anno di ministero, li ho solo e sempre difesi”. (l.mi)”

Al che Beppe Grillo, purtroppo completamente frainteso dai media (anche da Scalfari!, ma grazie al cielo non da Giovanni Santoto, politologo, laureato in Filosofia, docente alla Columbia University), gli girano le cosiddette, ed esprime a modo suo il malcontento, il nostro malcontento. beppegrillo.it

“La Pravda dell’Unione Sovietica era un modello di informazione rispetto ai giornali e alle televisioni italiani. Ho pubblicato un post con un appello di Sonia Alfano e Salvatore Borsellino al Capo dello Stato per fermare Mastella e mandarlo a casa al più presto e mantenere il Pm De Magistris a Catanzaro.Nessuno ha riportato la lettera. Hanno invece usato due mie battute per parlare di un inciucio con Mastella.
Cari poteri forti, mi riferisco ai partiti e ai gruppi economici che controllano l’informazione, dite ai vostri servi di essere più accorti quando mentono. Altrimenti se ne accorgono tutti.
De Magistris deve rimanere a Catanzaro e concludere le sue indagini. Che credibilità può avere un governo che si comporta nello stesso modo dello psiconano nei confronti della magistratura?
Pubblico in replica la lettera di Salvatore Borsellino e Sonia Alfano. Napolitano se ci sei batti un colpo.
“Chiediamo l’intervento del Capo dello Stato per porre fine all’imbarazzante ed offensiva attività del Ministro Mastella tesa ad imbavagliare la verità e scongiurare che la giustizia possa, definitivamente, arrivare a lui.
Per evitare ciò ha chiesto al CSM il trasferimento del PM De Magistris motivando la richiesta come atto dovuto a seguito delle risultanze delle ispezioni ministeriali presso la Procura di Catanzaro. A tale proposito, se Mastella si proclama corretto per questo atto “doveroso”, saremmo curiosi di sapere come si definisce il Ministro Amato in considerazione del fatto che lo stesso talvolta preferisce ignorare le risultanze delle ispezioni ministeriali (vedi mancato scioglimento del Consiglio Comunale di Barcellona P.G.-ME).
Forse sfugge, o addirittura sconosce, al ministro Mastella che esistono problemi gravi che andrebbero sollevati al CSM e che rischiano di ingolfare la giustizia; le procure di Caltanissetta e di Catania, considerata l’importanza delle stesse nella lotta alla mafia, sono scoperte da troppo tempo. E cosa dire della paralisi disastrosa che l’entrata in vigore del nuovo ordinamento giudiziario provocherà?
Passeranno molti mesi prima che il CSM possa procedere a nuove nomine lasciando così gli uffici scoperti.
Sarebbe opportuno che Mastella si dimettesse subito, così da rendere più sereni anche gli italiani, ai quali chiediamo di non dimenticare che Mastella è testimone di nozze del pentito di mafia F.sco Campanella.
Speriamo pertanto in una forte presa di posizione da parte di tutti gli italiani onesti che non possono essere rappresentati da personaggi come Mastella e company.” Sonia Alfano e Salvatore Borsellino”

Io personalmente sono troppo schifato per commentare la cosa senza incazzarmi, si continua ad impedire che la legalita’ vinca sulle mafie, chiedo solo di firmare l’appello per la Giustizia e la Legalità in Calabria ed ascoltare quello che si dicono Aldo Pecora di E Adesso Ammazzateci Tutti ed il magistrato Luigi De Magistris, durante uno spettacolo di Beppe Grillo il 28 settembre 2007 a Catanzaro:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.