ROMA – Comincia, fra i partiti, la gara fra chi presenterà la lista di candidati più “pulita”. Il tema conquista spazio nel dibattito politico e la richiesta, avanzata da Antonio Di Pietro, di non candidare i condannati in via definitiva, dopo essere stata accolta dal Pd e rilanciata da Gianfranco Fini al Pdl, viene recepita ora in senso addirittura più “giustizialista” anche dal coordinatore di Fi Sandro Bondi. Che in una lettera ai coordinatori regionali del partito chiede di escludere dalle liste tutti coloro che risultino coinvolti in “procedimenti penali”, salvo però quelli che, “come sappiamo”, lo siano “per motivi politici”. Una scure che cadrebbe ben prima della semplice condanna, e che potrebbe scatenare reazioni a non finire. repubblica.it
Sandro Bondi! che comico!
Una domanda, per esempio, Silvio Berlusconi e’ per motivi politici? Ma mi faccia il piacere!