Ultrà del Napoli padroni del treno, Ferrovie: “Danni per 500.000 euro”
In ostaggio la stazione. Passeggeri costretti a cambiare treno, 4 controllori contusi, all’Olimpico incidenti e arresti. Accoltellato ad una gamba un tifoso napoletano. Tafferugli a Termini. Cariche della polizia. Maroni chiede chiarimenti al questore di Napoli.
NAPOLI – Ritorna il campionato, e ritorna la violenza. Fazzoletti sul volto, brandendo bastoni e lanciando petardi, mille e cinquento ultrà del Napoli hanno assediato la stazione ferroviaria stamane alle 9. Hanno preso in “ostaggio” un treno e centinaia di passeggeri sono stati costretti ad abbandonare gli scompartimenti spaventati dalle loro violenze. Sotto gli occhi della polizia in assetto antisommossa.
Al rientro dalla capitale, nuovi tafferugli sono scoppiati nella stazione Termini: l’esplosione di un grosso petardo ha provocato un fuggi fuggi tra i passeggeri, mentre scontri con la polizia e il personale delle Ferrovie si sono accesi quando i supporter partenopei sono saliti sul treno senza pagare il biglietto. Un tifoso è rimasto ferito ad una mano. La Polizia ha caricato i tifosi ma la tensione in stazione si è dissolta solo pochi minuti prima delle 23 quando l’ultimo treno per Napoli, con lo scaglione finale dei tifosi partenopei, ha lasciato Termini.
Lungo il viaggio di andata, da Napoli a Roma, i tifosi hanno devastato le carrozze, strappato le tendine; tagliato i sedili; infranti i finestrini e danneggiato i bagni. Alla fine, le Ferrovie hanno contato danni per 500.000 euro su 11 delle 15 vetture occupate dagli ultrà. Il ministro all’Interno Roberto Maroni ha chiesto chiarimenti al questore di Napoli. Martedì convocato il neocomitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive. E si riaccende il dibattito sulla sospensione delle trasferte. Il Sindacato autonomo di polizia Sap chiede una risposta dura: “Stop alle trasferte e punire le società”.
Alla stazione di Napoli, stamane la folla di ultrà lanciava urla e minacciava violenze. Quattro controllori delle Ferrovie sono stati aggrediti e costretti a farsi medicare al pronto soccorso. Molti passeggeri hanno dovuto posticipare l’arrivo a casa di mezza giornata per colpa delle selvagge intemperanze dei tifosi napoletani. Nell’ultimo week end di agosto, in un giorno di controesodo da bollino rosso, il traffico ferroviario è piombato nel caos: treni in ritardo, coincidenze saltate, prenotazioni annullate.
LE IMMAGINI DEI DISORDINI NELLE STAZIONI
Per le Ferrovie non avrebbero dovuto salire sul treno quei tifosi perchè non avevano biglietto. E’ stata un’ordinanza urgente della Prefettura di Napoli a prescrivere all’azienda di farli viaggiare. “Motivi di ordine pubblico”, ha scritto il Prefetto. Così le Ferrovie hanno aperto gli sportelli agli ultrà e hanno addirittura consigliato ai passeggeri che erano già sul convoglio ed erano diretti a Torino di scendere e trovare “un’altra soluzione”.
Sono stati “cacciati” in 300, costretti a cambiare orario e convoglio: “Dinanzi a migliaia di tifosi che inveivano, non abbiamo avuto alternativa – ha detto Alberto, ingegnere alla Fiat – ma è una vergogna: una stazione presa in ostaggio da un gruppo di facinorosi”. “Stavo andando a Genova, all’ospedale Gaslini, con mio figlio che è malato”, ha spiegato Anna, giovane mamma napoletana. “Siamo dovuti scendere. Ma questo non è giusto, è umiliante, costretti ad abbandonare un treno per far posto a dei violenti che non hanno neppure il biglietto”. Sul treno assalito dai tifosi, c’era anche chi rientrava a casa perchè domani riprenderà il lavoro: “Sono dalle cinque del mattino in piedi e chissà quando arriverò. E’ incredibile e disonorevole per uno Stato come il nostro”.
La mediazione è durata ore: il questore di Napoli, Antonio Puglisi, ha parlato con i leader dei tifosi a lungo per convincerli a desistere, ma non c’è stato nulla da fare: alla fine i tifosi sono saliti sul treno senza biglietto. L’Intercity è partito a mezzogiorno e mezzo con quattro carrozze in più e 1.200 tifosi scalmananti, lasciando a terra migliaia di passeggeri inferociti. Il già difficile equilibrio degli orari ferroviari, sotto pressione per la giornata di grande rientro, è saltato: i ritardi sono saliti a 30, 50 minuti; molte coincidenze sono saltate.
Sono arrivati a Roma Termini che la partita era già iniziata. Le scene di delirio si sono ripetute. La polizia ha contenuto gli ultrà ma non ha potuto impedire che lanciassero petardi nei corridoi della stazione e proferissero contro la squadra avversaria minacce ed inni di guerra. All’Olimpico hanno sfondato i cancelli, sono entrati in gradinata brandendo i bastoni per le bandiere come fossero armi, continuando a lanciare fumogeni mentre scandivano slogan contro la Roma e annunciavano che avrebbero “spaccato tutto”. E nell’intervallo della partita, un tifoso napoletano è stato accoltellato ad una gamba, per fortuna non gravemente. Arrestati quattro tifosi.
(31 agosto 2008) Repubblica.it