Incassi magri per i film 3D funzionano solo i cartoon
Anche "Titanic" non ha doppiato il successo del 1997. E così si torna a dibattere sulle sorti delle tre dimensioni sul grande schermo. Il Washington Post parla già di "morte". E da noi i primi tentativi sono stati un flopdi ARIANNA FINOS
Una scena di Titanic
PERFINO il Titanic 3D naviga a vista e riapre il dibattito sulle sorti (mondiali) del cinema tridimensionale. Il re del mondo stereoscopico James Cameron, aggiungendo la terza dimensione all'originale del 1997, ha incassato 25 milioni di dollari solo in Usa: Titanic 3D ha ampiamente superato il costo della meticolosa conversione, 18 milioni, ma è sotto il record del Re Leone, 30 milioni.
In più, l'operazione sul film vincitore di 13 Oscar, ha riacceso polemiche e attacchi da parte di una folta schiera di critici e intellettuali americani. Guida la crociata il Washington Post, che ha pubblicato un lungo articolo sulla "Morte del 3D".
"Ci diverte ancora?", si chiede Ann Hornaday sciorinando una lista di controindicazioni e perplessità. In Italia Titanic 3D è primo nel fine settimana di Pasqua: 2 milioni e 355 mila euro di introiti. Tra i primi dieci incassi della stagione 2011-2012, ci sono quattro film in 3D, ma sono tutti cartoni animati per bambini: Il Re Leone, Il gatto con gli stivali, I puffi e Kung fu Panda 2.
Inoltre i primi esperimenti del 3D made in Italy non sono stati felici: Boxoffice 3D – Il film dei film di Ezio Greggio si è fermato a 2 milioni e 777 mila euro, Com'è bello far l'amore di Fausto Brizzi, ne ha incassati 6 milioni e 878 mila euro, meno della media delle commedie del regista di Notte prima degli esami.
Il primo in classifica della stagione, il bidimensionale Benvenuti al nord, ha superato i 27 milioni e 139 mila euro.
Nel nostro paese non è andato bene il 3D d'autore: Pina 3D di Wim Wenders è in fondo alla lista dei primi cento, con un milione e 259 mila euro, Hugo Cabret, il kolossal gioiello di Martin Scorsese, si è fermato a 7 milioni e 403 mila euro. Lo ha ampiamente superato Star Wars – Episodio I – La minaccia fantasma, che pure si tratta, tecnicamente, di una delle peggiori conversione in 3D e in Usa è stato un mezzo flop: 43 milioni di dollari totali.
Nel nostro paese, con l'eccezione di Avatar, la tridimensione resta effetto speciale relegato al popcorn movie. Se ne è convinto perfino Bernardo Bertolucci, che dopo aver accarezzato l'idea di girare Io e te in 3D alla fine ha preferito tornare alla tecnica classica.
"Ci avevano fatto credere che il 3D sarebbe stato un passaggio epocale come quello dal bianco e nero al colore, o dal muto al sonoro. Non è così", ha sancito il decano dei critici americani Roger Ebert, che già due anni fa spiegava sul Newsweek "perché odio il 3D".
Oggi, stronca ferocemente il nuovo Titanic: l'originale bidimensionale era più bello, gli occhialini sono una sorta di un muro che spezza la fruizione diretta e l'emozione dello spettatore. In più fanno venire la nausea e il mal di testa a molti. E c'è il problema della brillantezza: perfino l'espressione tridimensionale massima, il film Avatar, migliora da questo punto di vista in 2D. E la versione Kung fu Panda 2 in 2D è piaciuta molto di più del gemello stereoscopico.
Alle argomentazioni dei detrattori si aggiunge il sospetto di pure operazioni per spremere altri soldi da campioni d'incasso. Dopo Re Leone, La bella e la bestia, Star Wars, Titanic, è in arrivo una serie di nuove conversioni: "Le facciamo per mostrare sul grande schermo, a una generazione di bimbi/spettatori, capolavori che hanno visto solo in tv" si difendano produttori e registi, Cameron in testa.
Tra gli altri inconvenienti, per il pubblico, c'è anche un prezzo maggiorato, e il fenomeno del 3D mordi e fuggi: Scontro tra titani, come altri, fu convertito dopo essere stato girato in 2D e i risultati furono scarsi. Dimenticabile anche la tridimesione dell'ultimo all'ultimo Harry Potter e i doni della morte. I film in 3D per ora si muovono, con l'eccezione di Avatar, su rette parallele: puro spettacolo o tecnica d'autore, qualità o incasso. Tenteranno di dimostrare il contrario il nuovo Spider-man e Il Grande Gatsby di Baz Lurhmann. Sulla carta, in comune, sembrano avere solo il 3D.