Le intercettazioni telefoniche, che barbarie!

Se non ci fossero le intercettazioni telefoniche queste cose non verrebbero mai alla luce. Ovvio che il Partito della Libertà capeggiata da quel delinquente di Silvio Berlusconi voglia che vengano vietate e non ammesse dagli inquirenti (comunisti!).

 Come emerge chiaramente dalle numerosissime conversazioni intercettate dai carabinieri del Ros, il senatore Di Girolamo eletto all’estero grazie all’appoggio fondamentale della ‘ndrangheta, lavorava a tempo pieno per conto delle cosche calabresi. Faceva società con i boss, in Italia ed all’estero, viaggiava in lungo ed in largo per il mondo per andare ad “investire” i soldi della mega truffa delle telecomunicazioni. E i proventi delle cosche calabresi. Per ripulire quella montagna di denaro, operava su conti in banche estere di mezzo mondo “al fine di porre in essere  –  scrive il gip nell’ordinanza  –  attività di riciclaggio”.
Di Girolamo non agiva mai d’iniziativa propria, erano sempre i boss della ‘ndrangheta ed il suo amico Mobkel, con il quale aveva un vero e proprio rapporto di sudditanza, che gli dicevano cosa fare.

http://www.repubblica.it/cronaca/2010/02/24/news/di_girolamo_e_i_clan-2408369/

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