«Mandiamo i bamboccioni fuori di casa»


“La Provocazione del MINISTRO. Il Pdci: «infelice epiteto». Padoa Schioppa: con la Finanziaria misure che consentiranno ai giovani di affrancarsi dai genitori
ROMA – L’attacco è ai «Tanguy» all’italiana, o in altre parole i «bamboccioni» (copyright Tps). Quelli che non se ne vogliono andare di casa e che magari, ora che la Finanziaria vedrà la luce, potrebbero affrancarsi dalla sottana di mamma. Né è seriamente convinto il ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa e nell’illustrare i benefici della futura manovra si applica in una filippica contro i ragazzi che stanno ancora alle dipendenze dei genitori. «Mandiamo i «bamboccioni fuori di casa», sintetizza con estrema brutalità e molta ironia Padoa-Schioppa nel corso dell’audizione davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. Il ministro fa così riferimento alla norma che prevede agevolazioni sugli affitti per i più giovani. «Incentiviamo a uscire di casa i giovani che restano con i genitori, non si sposano e non diventano autonomi. È un’idea importante», mette in evidenza il titolare del Tesoro. Parole che accendono subito il dibattito, scavando il fosso tra riformisti e massimalisti all’interno della maggioranza.
FINANZIARIA – A Manuela Palermi, capogruppo dei Verdi-Pdci al Senato, il termine usato dal ministro non va giù. «Quando il ministro – attacca Palermi – sarà riuscito a trasformare l’Italia in un Paese dove le banche concedono mutui anche ai lavoratori precari e dove gli stessi lavoratori precari possano, nonostante l’esibizione di buste paga che danno poche certezze, rateizzare gli acquisti, allora forse cercheremo di capire se dietro quel suo “bamboccioni” ci sia una fine analisi sociologica. Oggi è solo un infelice epiteto che può sicuramente guadagnargli la simpatia di qualche pasciuto e arrivato editorialista. Per il resto, auguri».
AIUTI AGLI UNDER 30 – Ma quali sono gli incentivi di cui parla Padoa-Schioppa? Il governo ha introdotto in Finanziaria la possibilità per i giovani, in un’età compresa tra i 20 e i 30 anni, di usufruire di detrazioni fiscali sugli affitti, sempre che la casa non sia l’abitazione principale dei genitori. La nuova detrazione varia dai 495,8 euro in tre anni se il reddito complessivo supera i 15.493,71 euro ma non i 30.987,41 euro, ai 991,6 euro (sempre in tre anni) se il reddito non supera i 15.493,71 euro.
NUOVE CASE POPOLARI – Agli incentivi sugli affitti si affianca la decisione di rilanciare l’edilizia pubblica, per aiutare i meno abbienti e quindi anche i giovani. Tutta l’operazione sarà affidata all’Agenzia del Demanio, che potrà creare società miste pubblico-privato per dare vita ad un patrimonio immobiliare di 80 mila case in dieci anni, ad un ritmo di 8 mila l’anno. L’Agenzia del Demanio conferirà in queste società un patrimonio fatto di terreni, fabbricati e immobili da riconvertire, riqualificare o ristrutturare. Le società miste, quindi, promuoveranno l’acquisizione, il recupero la riqualificazione e la ristrutturazione di questi immobili ad uso abitativo da dare in affitto a canoni calmierati, ad una media del 50% rispetto ai valori di mercato delle principali città metropolitane. In sostanza, se un affitto medio è di 150 euro a metro quadrato, l’affitto ammonterà ad una cifra compresa tra i 60 e i 90 euro a mq. L’incidenza del canone sul reddito familiare dovrà comunque essere al di sotto del 35%. L’avvio dell’operazione può partire subito essendo disponibili 150 milioni di euro. L’obiettivo è dunque incentivare l’ampliamento del mercato della locazione utilizzando strumenti finanziari innovativi. La fase di avvio dovrebbe durare tra i 2 e i 3 anni, poi si potrà ricorrere alla nuova legge sulle società immobiliari quotate e, dopo la fase di partenza, le società potranno essere quotate o costituire fondi immobiliari.” corriere.it

Qui di infelice e bamboccione c’e’ solo Tommaso Padoa Schioppa.
Forse non sa che con 1000€, e mi permetto di dire anche 1250€, un giovane, da solo, non sopravvive.
Bamboccione!

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