“Il reato esce di scena dal processo sui diritti televisivi e cinematografici. Resta la frode fiscale estesa fino al 2003. Prossima udienza il 21 gennaio.La difesa del Cavaliere: “Ipotesi di reato contestata quando il reato è già morto”
MILANO – “Non doversi procedere per intervenuta prescrizione” nei confronti di Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri per falso in bilancio. E’ quanto ha stabilito questa mattina la Prima sezione penale del tribunale di Milano durante un’udienza del processo su presunte irregolarità compiute da Mediaset nell’ambito della compravendita di diritti televisivi. Per l’ex premier resta però la contestazione del reato di frode fiscale, estesa questa mattina dallo stesso pm Fabio De Pasquale fino al 2003.
Nella scorsa udienza, il pm Fabio De Pasquale aveva formulato una contestazione suppletiva a carico di Berlusconi e Confalonieri riguardante il bilancio di Mediaset del 2000. Una nuova accusa che sarebbe dovuta servire per allungare i tempi della prescrizione, ma che oggi è stata bocciata dal tribunale.
”La procura cerca con ogni mezzo di trattenere Silvio Berlusconi in un processo dove l’accusa principale, quella di falso in bilancio era già prescritta al momento della contestazione”, ha detto il legale di Berlusconi, l’avvocato Niccolò Ghedini. Quanto alla posizione processuale di Fedele Confalonieri ”è stato prosciolto – ha commentato il suo difensore, Alessio Lanzi – quindi rimane un processo a Mediaset senza il suo presidente”. Anche per il presidente del Biscione, ha spiegato Lanzi, ”rimane una contestazione suppletiva per frode fiscale che, però, il pm non potrà contestare in questo processo ma separatamente partendo dalle indagini preliminari”.
Le difese del leader di Forza Italia e di Confalonieri erano già intervenute per chiedere la prescrizione per una precedente contestazione suppletiva per falso in bilancio fino al 9 aprile del 2001. Secondo queste difese, la prescrizione della contestazione suppletiva relativa al falso in bilancio del 2000 (che si riferisce al bilancio di Mediaset approvato il 9 aprile 2001) sarebbe già maturata e quindi la contestazione sarebbe già nata “morta”.
“Il falso in bilancio del 2000 è un’ipotesi di reato contestata quando il reato è già morto, perché, presumendo che esso sia stato commesso il 9 aprile 2001 e calcolando 5 o 6 anni in termini di prescrizione, il reato è già stato colpito dalla prescrizione” ha detto la difesa di Fedele Confalonieri.
Ci sono stati momenti di tensione in aula tra il pm De Pasquale e le difese, quando il primo si è riferito alla legge ex Cirielli, quella che ha ridotto i termini di prescrizione, come una norma ad personam. “Se si dovesse fare una legge sull’accanimento terapeutico giudiziario – ha ironizzato Nicolò Ghedini, uno dei legali di Berlusconi – il pm direbbe che è stata fatta per questo processo”.
Le udienze riprenderanno il 21 gennaio prossimo. In quella occasione, le parti discuteranno della contestazione formulata oggi. (19 novembre 2007)” repubblica.it
Grande Silvio!