Non vedo l’ora di vederlo!
“Mai in una sala cinematografica avevo visto tutti gli spettatori, ma proprio tutti – 215 – alzarsi in piedi e applaudire un film in modo così caldo e convinto. È successo ieri a Parigi in un cinema del boulevard Saint Germain alla fine di “Invictus” che racconta e celebra la vittoria del Sudafrica nella coppa del mondo di rugby del 1995.
Era l’anno successivo all’elezione di Nelson Mandela alla presidenza della Repubblica.
Ed è stato uno spettacolo più emozionante dello spettacolo perché i parigini sono freddi e cortesi e anche al cinema non si fanno troppo incantare dalle ribalte fatate. Invece ieri sera, dopo un’ora e mezza di epica dello sport coniugata con la democrazia e con l’antirazzismo, non sembrava più di essere al cinema ma a teatro o meglio ancora allo stadio Ellis Park di Johannesburg dove appunto i ragazzi verde oro, gli Springbocks, battevano gli avversari, i leggendari All Blacks della Nuova Zelanda, ma soprattutto battevano i pronostici e se stessi, l’apartheid, l’odio razziale, i pregiudizi che sino ad allora, sotto la commedia del tifo civile ed elegante, avevano incarnato e simboleggiato.”
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“Mai in una sala cinematografica avevo visto tutti gli spettatori, ma proprio tutti – 215 – alzarsi in piedi e applaudire un film in modo così caldo e convinto. È successo ieri a Parigi in un cinema del boulevard Saint Germain alla fine di “Invictus” che racconta e celebra la vittoria del Sudafrica nella coppa del mondo di rugby del 1995. Era l’anno successivo all’elezione di Nelson Mandela alla presidenza della Repubblica. Ed è stato uno spettacolo più emozionante dello spettacolo perché i parigini sono freddi e cortesi e anche al cinema non si fanno troppo incantare dalle ribalte fatate. Invece ieri sera, dopo un’ora e mezza di epica dello sport coniugata con la democrazia e con l’antirazzismo, non sembrava più di essere al cinema ma a teatro o meglio ancora allo stadio Ellis Park di Johannesburg dove appunto i ragazzi verde oro, gli Springbocks, battevano gli avversari, i leggendari All Blacks della Nuova Zelanda, ma soprattutto battevano i pronostici e se stessi, l’apartheid, l’odio razziale, i pregiudizi che sino ad allora, sotto la commedia del tifo civile ed elegante, avevano incarnato e simboleggiato.”
– Parigi, tutti in piedi per il film anti-apartheid Ovazione per Clint Eastwood e Morgan Freeman – Repubblica.it (visualizza su Google Sidewiki)
L'ho visto ieri sera a Parigi con mia moglie: non mi capitava da anni di commuovermi (tanto da avere piu' volte le lacrime agli occhi!) vedendo un film. Bellissimo. Bellissima la regia di Clint Eastwood, bravissimi Morgan Freeman e Matt Demon (per fortuna a Parigi i cinema danno i film in versione originale, per apprezzare meglio la qualità degli attori), commuovente la vita di Mandela e grandiosa l'idea di raccontare come sia stato possibile unire una grande nazione prima divisa tra bianchi e neri grazie al rugby. Da vedere assolutamente, soprattutto se si é amanti del rugby! Un saluto da Parigi.